Marzamemi

Per arrivare fino a qui devi volerci venire, puntare verso sud, guidare tra distese argentate di ulivi e di viti ad alberello delimitate da muretti a secco.
A nord, la Riserva e le bianche spiagge selvagge di Vendicari, tra fenicotteri e aironi cinerini.
A sud, le spiagge dorate di Portopalo di Capo Passero e il mare Mediterraneo dove nuota il Commissario Montalbano.
Al centro, l’incanto del borgo di Marzamemi.
Di fronte, solo l’Africa.
Quando Gabriele Salvatores lo ha scelto come scenografia del suo film Sud, lo ha descritto come “quel paesino del siracusano che più a sud di così non si può, il capolinea del sud, […] un confine dell’anima, oltre il quale si deve scegliere.”

Marzamemi è un piccolo villaggio di pescatori di origine araba, che nasce dal mare e si sviluppa attorno alla sua tonnara, che è stata una delle più importanti della Sicilia Orientale.
Il suo cuore è una delle piazze più instagrammate d’Italia, pzza Regina Margherita, dove una volta venivano stese ad asciugare al sole le reti usate per la pesca dei tonni.

Ci si accede da una via che costeggia gli antichi magazzini della tonnara e, dopo averla percorsa quasi interamente, all’improvviso si apre la piazza.
Il primo incontro è potente, non ci si aspetta tanta bellezza tutta in una volta: un palazzo principesco del ‘700, una chiesa ormai in disuso e una più moderna dove anche i turisti vengono a sposarsi, un grappolo di casette graffiate dal vento che oggi ospitano ristoranti e locali, sedie turchesi e fiori colorati, bambini che giocano liberi.
L’aria sa di alghe e di sale, di calma, di tempo passato.
La luce è accecante.

Da qui partono diversi vicoli stretti costellati dalle case dei pescatori,Casa del Sole basse, in pietra arenaria color miele, arse dal sole e dalla salsedine, dove è obbligo inoltrarcisi a piedi e lasciarsi incantare.
Arriverete sempre al mare, da qualsiasi lato.
Fate una sosta nel cortile arabo, costruito più di mille anni fa dagli arabi che qui per primi hanno lottato con i tonni.
E’ d’obbligo anche prendersi una pausa al porticciolo della Balata, una piazza racchiusa tra il mare punteggiato dalle barche di legno dei pescatori dipinte d’azzurro, di rosso e di giallo, e le case, con il vociare continuo degli abitanti e dei turisti che si disperde nell’aria.
Al centro del porticciolo, una piccola isola interamente occupata da una casa rosso mattone che sembra un gioiello incastonato nell’azzurro del mare, l’”Isola Brancati”.

Proseguite la passeggiata sul lungomare, costellato di gelaterie, shops e rivendite di prodotti ittici locali.
Fate una degustazione, acquistate la bottarga di tonno e tornate in piazza per un aperitivo al tramonto, quando la luce è dorata ma in pochi minuti diventa purpurea.

Marzamemi è un luogo dell’anima, dove praticare la lentezza, assaporare ogni attimo e accordarsi con i ritmi della natura, scansando il pienone estivo.
E’ un’emozione.

Audrey Hepburn diceva “Ci sono viaggi che si fanno con un unico bagaglio: il cuore”.

*questo testo scritto da Giada compare nel libro “In viaggio tra i borghi d’Italia” a cura di Andrea Petroni, edito da Dario Flaccovio Editore, ed è dunque protetto da Copyright.